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Castagne per caldarroste

Castagne per caldarroste, quali caratteristiche

Le castagne per caldarroste sono diverse dalle altre? Un po’, e in un certo senso: ora vi spieghiamo tutto quello che c’è da sapere sull’argomento.

Castagne per caldarroste

Parlare di castagne per caldarroste significa anche e soprattutto puntare sul ruolo dei caldarrostai. A questa figura professionale è infatti destinata una porzione di castagne a seguito di una di quelle cernite che a volte vi abbiamo spiegato. In pratica, quando le castagne vengono raccolte, vengono sottoposte ad alcuni “filtri”. Il primo di questi “filtri” permette di eliminare i frutti malati o bacati, che non vengono assolutamente e in nessun caso immessi in commercio. Il secondo di questi “filtri” è quello che interessa a noi.

Con la seconda cernita avviene infatti la suddivisione delle castagne in base alla pezzatura – grossolanamente, il significato equivale più o meno alle dimensioni della castagna, anche se in un certo senso, il significato è un po’ più ampio. Le castagne più grosse vengono destinate appunto ai caldarrostai o in generale alla vendita di castagne per caldarroste. Ci state restando male? Non dovete.

Come qualunque alimento versatile in cucina, le castagne possono essere utilizzate in diversi modi. E ognuno di questi modi prevede la castagna perfetta, con una determinata pezzatura e una determinata tipologia di riferimento. Per realizzare le caldarroste, le castagne servono molto grandi, mentre per le castagne in barattolo o per le castagne secche, è meglio ricorrere a un’altra pezzatura. Non si tratta di privilegio, ma di scelta in base alle regole gastronomiche, non a quelle dell’economia o di altro genere.

Caldarroste

Caldarroste, come usarle nei dolci

In altri post vi abbiamo raccontato come ricorrere alle castagne nelle loro varie declinazioni nei dessert. Ma non dobbiamo sottovalutare le caldarroste.

Caldarroste

Sì, lo sappiamo, le caldarroste non sono altro che castagne arrostite. Per cui parlare di castagne o di caldarroste nei dolci è la stessa cosa? Certo che no. Intanto, le castagne sono disponibili in molteplici maniere rispetto alle caldarroste – per esempio le castagne secche, le castagne del prete o le castagne in barattolo che sono spesso sotto grappa.

Forse, in un certo senso, le caldarroste potrebbero apparire poco adatte a un dolce, perché sono già buone così come sono appena uscite dalla padella. Ma si tratta di pregiudizi: in fondo si può sempre migliorare. Sicuramente, il modo più immediato per inserire le caldarroste in una ricetta è utilizzarle per la farcitura di torte, crostate, ciambelle, gelati o altro. Tuttavia, possono entrare anche negli impasti: basta cuocere le castagne nell’ormai celebre padella con i fori e tritarle insieme a mandorle, biscotti, frutta secca o tutto ciò che ci viene in mente e che potrebbe starci bene.

Infine, vogliamo darvi un suggerimento, dedicato soprattutto a chi è un principiante in cucina: come preparare un dessert veloce? Si trasformano in padella le castagne in caldarroste, si sbucciano con cura e si mettono da parte. Intanto, si montano a neve dei bianchi d’uomo e si aggiunge del cacao zuccherato, in modo da creare una sorta di mousse. La mousse ottenuta si versa in una coppetta cui vanno aggiunte le caldarroste e poi della panna montata e infine dei frutti di bosco. E il dessert è servito.

Caldarroste e bambini, renderle appetibili

Le castagne sono un frutto molto amato dai bambini, ma questo non accade sempre. E allora questi consigli potrebbero esservi utili.

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I bambini e il cibo a volte hanno un rapporto conflittuale. Anzi, è meglio dire che i bambini e il cibo sano hanno un rapporto conflittuale. Sì, come in tutti i Paesi ricchi e occidentali abbiamo un problema di alimentazione. Per questo dobbiamo tornare alla genuinità, alle tradizioni che appartengono alla nostra Italia e al cibo a chilometro zero o quanto meno autoctono. Questo per noi significa una parola: castagne o ancora meglio caldarroste.

Le castagne sono un frutto dolce ma non troppo, per cui a molti bambini piacciono, ma come fare per farle piacere anche agli altri, dato che contengono delle proprietà nutrizionali importanti per l’alimentazione a tutte le età? Una soluzione consiste nel creare un rituale. Creare un rituale per i bambini è qualcosa a metà tra un gioco e un’abitudine. La pulizia delle caldarroste, per esempio, è un perfetto rituale. Si sbucciano le caldarroste con le mani, le dita diventano nere, si tengono tra le mani i frutti cotti: una vera e propria poesia.

Per quelli che preferiscono sapori più dolci, ci sono delle soluzioni, come per esempio, aggiungere delle caldarroste a una coppetta di crema pasticciera fatta in casa – che tra l’altro è perfetta per somministrare le uova ai bimbi senza che se ne accorgano. Ma anche panna, caramello, crema di nocciole possono assolvere a una funzione addolcente. Ma non bisogna esagerare con gli zuccheri, che sono degli eccitanti per i più piccoli.